venerdì 29 gennaio 2016

Recensione 01: Moby Dick di Herman Melville

Frequentando l'università sono entrato in una solita routine che alla fine porta a diventare un essere vuoto.
Mi sveglio, apro i libri e quaderni, accendo il registratore ed inizia una lunga sessione di studio che ti porta a trascorrere molte ore seduto sulla sedia ( povera schiena! ).
Ho in mente sempre numeri, teoremi, formule ed è come se fossi diventato una macchina, un cyborg.
Per risolvere questo problema, ho bisogno di viaggiare, svagare la mente in cerca di qualcosa di interessante e divertente ( a volte ).
Purtroppo non ho molti fondi necessari per viaggiare continuamente, allora perchè non lasciare viaggiare la mente?
Questo grazie ai LIBRI.
Infatti con questo articolo vorrei recensirvi un libro che ho letto tempo fa, un classico della letteratura per ragazzi e non.



TITOLO: Moby Dick

ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1851

DOVE COMPRARLO: Amazon

EDITORE:  Feltrinelli (1 novembre 2013)

PREZZO: 9€ (cartaceo)
                 3.99€ (kindle)

TRAMA: Ismaele è il protagonista del romanzo e voce narrante di tuta la storia.
Ama l'avventura ed un giorno lascia la sua casa per iniziare un viaggio in mare come marinaio.
Incontra un polinesiano di nome Quiqueg con cui stringe amicizia e insieme si dirigono sulla nave Pequod per iniziare la loro lunga traversata in mare.
Conoscono il capitano di nome Achab che ha in mente solo una cosa: la vendetta verso Moby Dick.
Da qui partono alla ricerca della balena percorrendo tutto il globo terrestre tra mille peripezie ed avventure.



                                                           LA MIA RECENSIONE

Iniziai a leggere Moby Dick sotto consiglio di mia sorella perchè lo stava studiando a scuola.
Rimasi molto colpito perchè pur essendo un classico riesce a farti rimanere con il fiato sospeso fino alla fine.
Ha una forte componente religiosa e per leggere il libro bisogna saperne un po' di geografia così da migliorare di molto l'esperienza.
Il mio personaggio preferito del romanzo è Achab, il capitano della Pequod.
La sua caratterizzazione è meravigliosa e poche volte sono rimasto sorpreso per come l'autore riesce a fartelo immaginare.
Brusco, irruento, riesce a trasmettere la sua paura nelle sue azioni ma per questo continua ad andare avanti verso quella che si potrebbe dire la sua fine.
Ama la sua nave e dimostra anche affetto per il suo equipaggio che farebbe di tutto per aiutarlo nella sua folle impresa.
Attraverso il viaggio che compiono conosciamo anche gli altri componenti della nave ognuno con una sua caratterizzazione e mai banale.
Alcuni capitoli vengono utilizzati dall'autore per, in un certo modo, inizializzarci nel mondo della caccia alle balene.
Ci vengono spiegati i nomi di ciascuna parte della barca, il metodo di cattura delle balene e la loro varia classificazione scientifica e molto altro. ( Questi capitoli potrebbero anche essere saltati ma non lo consiglio ).
Viene rappresentata una sfida tra il bene ed il male che logora l'uomo portandolo all'autodistruzione.
Melville è riuscito a farmi viaggiare senza muovermi da casa e pochi autori riescono in questo.
Da Nantucket all'Oceano Pacifico, un viaggio in cui per molti rappresenta la vita fatta di paure e di ansie che porteranno alla fine ad un unico punto.
Ci immedesimiamo nel protagonista chiamato Ismaele e ci lasciamo abbandonare in questa folle avventura per i sette mari.


Verdetto: *** 
                Lettura interessante con una forte suspense, visto che è un classico è difficile rimanere                         integri da spoiler ma vi consiglio di leggerlo comunque. 







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